Il nucleo di pizzi esposto, in parte ancora applicato a biancherie e paramenti liturgici, è molto ricco e soprattutto raro. I merletti tra Cinquecento e Settecento sono stati decorazioni molto ricercate e costose: segnalavano rigide distinzioni di ceto sociale e di ricchezza, con la stessa forza comunicativa dei gioielli e dei tessuti più preziosi. Di particolare interesse è la sezione in filato metallico, che merita per vastità e pregio di essere inserita tra le più importanti collezioni museali internazionali.
Velo di calice – Bordo
ultimo quarto del XVI secolo
Tecnica : fusilli e fili continui, oro e argento filato
Punti: treccine, punto tela, 9 x 262 cm
Camice
Ambito francese, secondo quarto del XVIII secolo, oro filato e lamelle, lino; tecnica fusilli e fili continui con fondo punti: punto tela, fili di contorno, armelette a punto stuoia, fondo Malines 35x440cm( balza) 16x36cm (polsi)
Camice di san Pio X
ambito brabantino ( Bruxelles), secondo quarto del XVIII secolo, lino; tecnica: fusilli a pezzi separati con fondo punti: punto tela con rilievo, mezzo punto, punti decorativi, treccine, fondo a maglia esagonale e punti di legatura, 23,5 x 436 cm ( balza) 23,5 x 19,5 cm (polsi, 2 pezzi)
Corporale
manifattura milanese, metà XVII secolo, pizzo a fusilli, filati e tela di lino, Tela 29 x 28 cm; pizzo 9 x 148 cm
Asciugamano
Manifattura italiana, prima metà XVII secolo, Pizzi ad ago; filati a tela di lino. Tela 38 x 115 cm; pizzi 12 x 38 x 2 cm (fasce) 4 x 38 x 2 (bordure).
Al Victoria and Albert Museum di Londra esiste un sampler con pizzo identico alle fasce e firmato Giulia Piccolomini