Basilica

12778841_526616587515593_4955605685827762640_o
L’esistenza di una chiesa in Gandino è riferita per la prima volta in un documento del 1181. Fu ricostruita nel 1421 ed ampliata nel 1469.

Nella forma attuale fu trasformata, con inizio dei lavori nel 1623, su disegno di Paolo Micheli, gandinese. Nel 1640 Giovan Maria Bettera (Peia 1593 – Brescia 1658) costruiva la maestosa cupola alta 25 metri, impostata attraverso 8 lunettoni su 8 poderosi pilastri.

Fu consacrata, dedicandola a S. Maria Assunta, da Carlo Nembrini, Vescovo di Parma, originario di Gandino, il 13 settembre 1654.

La volta e la cupola sono state decorate ad affresco nel 1681 da Giovan Battista Lambranciis, pittore veneto. E’ un gioco di prospettiva molto attraente, in stile barocco secondo la tendenza e il gusto del tempo. I medaglioni sotto la volta rappresentano, a partire dal fondo della chiesa, “ Il sogno di San Giuseppe ”, “ L’Annunciazione “, al centro della cupola (nella volta è l’unico dipinto su tela), “ La nascita “, “ Il Padre e il Figlio “ e “ Lo Spirito Santo “. Fa bella mostra di sé anche lo stemma della famiglia Giovanelli che contribuì alla realizzazione di questo lavoro. Sotto il cornicione, tra il 1734 – 1739, Giacomo Ceruti (Milano 1698 – 1767), pittore milanese di famiglia bresciana, detto “ Il Pitocchetto “ eseguiva i 28 pennacchi con i Profeti.

Le lesene e gli archi sotto il cornicione furono decorati alla fine dell’800 dai pittori Rota e Maironi, togliendo gli stucchi neoclassici già esistenti.

Con “ Breve “ del 17 maggio 1911 il Papa S. Pio X la elevava a Basilica Minore.

La chiesa, internamente ed esternamente, si presenta come una massa poderosa: è un succedersi di linee, di contrafforti e cornici che la rendono di grande effetto. La pietra è di ceppo locale. Quest’opera, per le sue particolari caratteristiche, può considerarsi unica nel suo genere in tutta l’alta Italia.

La chiesa misura 54 metri di lunghezza, 26 di larghezza e 25 di altezza, può contenere fino a 1500 persone.

 

RZN_6

I portali esterni della Basilica furono eseguiti nel 1711, quelli laterali, e nel 1712 quello centrale che, sopra l’arco centrale, porta inciso il nome del donatore, Gerolamo Castello, e la data in cui fu terminato. Il disegno si deve all’architetto veneziano Domenico Rossi e la messa in opera è dovuta al capomastro Antonio Cavaglieri. Le statue dei portali laterali sono opera dello scultore veneziano Paolo Groppelli, mentre quelle del portale centrale sono attribuite allo scultore sempre veneziano, Paolo Callolo.

Le statue in pietra rappresentanti due dei santi patroni gandinesi (S. Quirino e S. Flaviano), sono state commissionate nel 1732 da Boromeo Vigani Del Negro.

La parte muraria del campanile, a forma esagonale, fu terminata nel 1657. La cuspide, coperta di rame, fu eseguita nel 1677. Vi è un concerto di campane in “ Si grave “ della ditta Crespi di Crema (1786).