i aspettiamo alla mostra tutti i venerdì sabato e domenica pomeriggio fino al 3 Marzo 2019
Month: Novembre 2018
E’ POSSIBILE PRENOTARE LA PROPRIA COPIA DEL CATALOGO DELLA MOSTRA MANDANDO UNA MAIL A: segreteria.museo@gmail.com
Alcuni link verso articoli scritti in provincia sulla Mostra
http://www.montagneepaesi.com/mp/index.php/notizie/valleseriana/10643-icone-ortodosse-un-viaggio-fra-arte-e-spiritualita
Gandino, viaggio fra arte e spiritualità con le icone ortodosse
Un bell’articolo su Bergamo Avvenimenti che parla della Mostra
La tradizionale Mostra natalizia quest’anno è dedicata alle Icone Ortodosse Mariane, Inaugurazione Domenica 18 Novembre 2018
Conferenza d’apertura della mostra sulle Icone Mariane
Fili di Storia a cura della Prof.ssa Boanini
La recensione dell’interessante serata di Anna Gamba:
FILI DI STORIA di Elisabetta Boanini
Si è trattato di una tranquilla chiaccherata sulla storia del tessuto, dell’arazzo e del tappeto partendo dal V secolo a.C. fino al nostro tappeto ricamato, quello che viene usato per l’altare maggiore della basilica nelle feste principali.
La dott. Boanini, toscana di origine e trapiantata a Brescia, insegnante di restauro presso la scuola di Botticino, dopo una lunga attività nel restauro stesso degli arazzi specialmente, ci ha raccontato come si lavorava un arazzo nelle manifatture belghe e italiane poi, della storia del tappeto che viene dall’oriente e della tessitura che ha accompagnato l’uomo fin dalle origini. Abbiamo scoperto l’esistenza di manifatture fiorentine e veneziane di arazzi e tessuti che creavano l’eccellenza al tempo dei Medici e dei Dogi, con una manualità impensabile ai nostri giorni e dei tempi di lavorazione molto lunghi: circa 5 anni furono necessari per produrre gli arazzi commissionati da papa Leone X per la Cappella Sistina. L’arazziere lavorava danno le spalle al cartone dove era raffigurato il soggetto da tessere e utilizzava uno specchio e quindi doveva ribaltare le immagini, su telai orizzontali o verticali molto grandi, per questo le maestranze erano sempre composte da uomini. Nelle manifatture dei tappeti il personaggio più importante era quello che tagliava i fili annodati sulla trama da abili mani guidate da un suggeritore che diceva il numero dei nodi da eseguire colore per colore, seguendo il disegno prescelto.
Il nostro tappeto, infine, è un manufatto settecentesco eseguito a punto fiamma fiorentino, molto difficile da eseguire perchè nel caso un punto fosse riuscito male o storto comprometteva l’esito finale del disegno e l’armonia dei colori. È lavorato su una base di un canovaccio blu ed è molto raro trovarne delle pezzi così grandi ancora in buono stato.
Il gruppo Amici del Museo ringrazia la relatrice e quanto sono intervenuti a questa interessante serata.